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| Il 2010 è l’anno dei Mondiali in Italia per la Nazionale maschile di Andrea Anastasi, ma è anche l’anno dei Mondiali per la squadra azzurra del volley femminile, mattatrice della scorsa stagione. Campione d’Europa in Polonia, vincitrice della Grand Champions Cup proprio in Giappone, dove quattro anni fa il et Barbolini iniziò la sua avventura. Ma allora era tutto diverso, imparava anche lui a conoscere pian piano quella Nazionale ereditata. Dopo quattro anni si avvia ad iniziare la stagione che porterà ai Mondiali una squadra figlia al cento per cento della sua gestione, del suo programma. In nome del quale ha perfino rinunciato a reclutare una stella di prima grandezza come Carolina Costagrande, l’argentina protagonista dei tre scudetti della Scavolini Pesaro, da quattro anni cittadina italiana. Lei ha lanciato più volte i suoi messaggi d’amore per la maglia azzurra, dopo il ritiro di Tai Aguero la sua convocazione sembrava inevitabile. Ed invece non sarà così. Ma la mancata convocazione non è affatto una bocciatura della giocatrice, per la quale anzi il ct esprime grande ammirazione.«E’ una giocatrice che mi piace moltissimo. Mi dispiace non averla con noi. Però il nostro progetto prevede la crescita di un gruppo allargato di giocatrici, che si sottopongono a sacrifici con la speranza di poter conquistare un posto. Se alla prima occasione, invece di utilizzare le forze a disposizione, chiamassi un’altra, sia pure della qualità di Carolina, darei un messaggio sbagliato»Barbolini ha voluto tenere segreta la notizia fino a che la Costagrande era impegnata nelle finali scudetto, poi le ha parlato, si è spiegato. E deve essere stato convincente perchè da Carolina, che potrebbe vestire l’azzurro nella prossima stagione, verso l’Olimpiade di Londra 2012, ha ricevuto in ogni caso la massima disponbibilità, in caso di improvvise emergenze. «Siamo una Nazionale vincente, siamo abituati ad essere protagonisti, ai Mondiali si chiude il cerchio. Credo che potremo essere competitivi. Ho puntato sulle ragazze che crescono, grazie ai club, alla Federazione. Ho trovato grande disponibilità, E’ importante la voglia di giocare che hanno queste ragazze: non tutte le gare le puoi fare al massimo ma se stai fisicamente a posto è meglio. Ho la fortuna di avere un gruppo che mi segue. Vale la pena di rischiare»Chi giocherà al posto di Tai Aguero?« Il nostro opposto di ruolo è Serena Ortolani. Ma ho anche un’altra idea che voglio provare durante l’estate. Giocheremo anche con tre centrali e Simona Gioii opposto. E’ quella che ha le caratteristiche ideali per ricoprire il ruolo. Poi prima dei Mondiali valutermo e decideremo. Anche con Tai, c’è stata sempre la responsabilità divisa per sette. La forza di questa squadra è sempre stata questa. L’equilibrio. Non siamo mai scesi sotto un certo livello di gioco grazie alla tecnica ed all’esperienza»Un allenatore non vive di sola tecnica. Deve avere anche doti psicologiche.«Beh, la gestione del carattere degli atleti è fondamentale. Bisogna far capire che si rema tutti verso uno stesso obiettivo, la condivisione è fondamentale. E quando sorgono dei problemi, si possono superare »Mondiali 2014 in Italia. Ci pensa?«No. Sono abituato nei club. C’è poco tempo per i progetti a lunga scadenza, poi magari li finisce un altro… Il mio programma è biennale, inutile farlo più lungo. Devi comunque fare risultati subito»Quest’anno l’attività comincia tardi.«E’ stato un campionato tosto, venuto dopo una impegnativa stagione internazionale. Il riposo lungo è molto importante, soprattutto per la testa»
da VivoVolley |
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