Valeria Rosso: cuore bianco - rosso.

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,Kìkkìna™
» Posted on 14/12/2009, 13:46




Lo chiamano "Il cerchio della vita" e una ragione ci sarà. Tutto torna alle origini, prima o poi, e lo sa bene Valeria Rosso, professione Universale, che ha visto un anno fa chiudersi quel cerchio aperto tanti anni fa con il suo ritorno a Novara. Una stagione da urlo, poi in estate la meritata riconferma e il cambio di prospettive a seguito della rivoluzione estiva: "E' una situazione un pò strana, tutto sommato non sono ancora una "vecchietta", eppure nel nuovo gruppo creatosi mi trovo ad essere uno degli elementi più esperti. D'altro canto è bello essere individuata, assieme ad altre, come le radici di questo gruppo, di questa squadra: in fondo, anche se son tornata lo scorso anno, è proprio da qui che è partito tutto, qualche anno fa". Una vita spesa a metà, fra studio e palestra, che ha portato Vally ad eccellere in entrambi i campi. Certo, però, non è stato facile: "E' stato al tempo stesso un sacrificio ed un aiuto. Sacrificio perchè era una gran lotta far quadrare i tempi di studio e pallavolo, imponendomi un regime che forse nemmeno chi mi stava attorno capiva. A vent'anni non si guarda al futuro, io invece avevo una testa diversa, sentivo la necessita di progettare, di guardare oltre oggi. La pallavolo è un privilegio che, così come con grande sacrificio lo si è ottenuto, lo si può perdere. Per questo non l'ho mai vissuto come il mio lavoro, come la mia unica chance. La pallavolo è innanzitutto la mia più grande passione, ma nel momento in cui non dovesse più andar bene, avrei altre strade aperte davanti a me". Intanto le cose vanno benone e Vally rilancia, desiderosa come non mai di raggiungere nuovi e importanti traguardi. "Ho guardato una gran fame, un conto aperto con la pallavolo: lavoro ogni giorno per raggiungere quelle vittorie che andrebbero a pareggiare tutto quello che io ho dato e continuo a dare per la pallavolo stessa. Ho una voglia matta di vincere, ma non penso le vittorie siano l'unica cosa che possa appagare e ripagare. Per esempio, giocare una finale scudetto non da nessun trofeo: regala però emozioni e ricordi che uno si porta nel cuore, e che saziano, almeno in parte, quella fame di cui parlavo prima." Ma se Vally è tanto amata dal pubblico novarese, non è solo per le sue qualità sportive. Carattere solare e disponibile, allegria ed esuberanza ne han fatto subito una delle atlete più amate da tifosi e semplici curiosi: "Sono un pò matta (ride), penso di aver preso questo aspetto dal carattere da mia madre, che è molto esuberante e frizzante. Mio padre mi ha invece trasmesso la cultura del lavoro, la lealtà e l'onestà. Sono molto schietta e sincera, se devo dire qualcosa lo dico. Perchè? Perchè ho sempre apprezzato chi si è comportato così con me, quindi faccio altrettanto con gli altri". Generosità, questa la parola d'ordine? "Sono abituata a dare, senza aspettarmi niente in cambio. Dare prima di ricevere, per la gioia che l'essere generosi dona a sè stessi. Sono stata educata così ed è così che mi comporto con il mondo, anche se purtroppo non sempre questo viene apprezzato a dovere". Generosità che non risparmi nemmeno in campo: il "cuore" di Vally è grande e a Novara è cosa nota. "Il "cuore" secondo me è un elemento da cui uno sportivo non può presindere. Quando si va in campo bisogna dare tutto quel che si ha dentro, anche a costo di stringere i denti, spegnere il cervello e non sentire il dolore. Non lo dico per immodestia, ma l'ho fatto spesso in passato e sono certa che per pensare solo al pallone da difendere o attaccare. Poi, noi centrali che facciamo il bagher, secondo me abbiamo un qualche santo protettore (ride).. ".
Un carattere tremprato dalle avversità e costruito in anni e anni di gavetta: questa è la più grande forza di Vally che con la grinta e con l'esperienza ha sopperito a un'altezza non proprio "ciclopica". " A volte le giovani non hanno il coraggio di mettersi in gioco in prima persona, di affrontare la gavetta. Io ho giocato praticamente tutte le categorie, dalla serie D fino ad arrivare in A1, e sento che se non avessi fatto tutte queste esperienze oggi non sarei la giocatrice e la persona che sono. Che vada bene o che vada male, mettersi in gioco e non limitarsi a fare da comparsa fa sicuramente crescere. Purtroppo talvolta prevale la paura di non veder più passare certi treni, ma ritengo sempre valga la pena al tavolo attorniata dalle persone a lei più care." Risa, scherzi, giochi e momenti di tenerezza: ora si che si ente regina! Non importa quando, importa dove, ma per Vally è questo il momento che più scalda il cuore. Quel cuore che sa gettare oltre l'ostacolo, quel cuore che ha conquistato i novaresi. Quel cuore che, come direbbe Blaise Pascal, ha le sue ragioni, che la ragione stessa non conosce.
 
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Silvietta#3LaVenduta
» Posted on 14/12/2009, 13:49




:wub:
 
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Cate89
» Posted on 14/12/2009, 15:40




Bella questa intervista!!
Mi ritrovo molto in quello che ha detto Valeria e sono d'accordissimo con lei quando dice che il cuore è un elemento da cui uno sportivo non può prescindere, è impossibile, ognuno a suo modo poi lo esprime e lo fa vedere.

Come faccio a diventare fan di Vally?
 
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,Kìkkìna™
» Posted on 14/12/2009, 19:47




CITAZIONE (Cate89 @ 14/12/2009, 15:40)
Bella questa intervista!!
Mi ritrovo molto in quello che ha detto Valeria e sono d'accordissimo con lei quando dice che il cuore è un elemento da cui uno sportivo non può prescindere, è impossibile, ognuno a suo modo poi lo esprime e lo fa vedere.

Come faccio a diventare fan di Vally?

ti ci aggiungo io, subito ai fan di Vally :)

Aggiungo due parole su Vally, una persona veramente stupenda.. :wub:
 
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Silvietta#3LaVenduta
» Posted on 15/12/2009, 00:08




cmq nell'intervista è stato tagliato un pezzo...
 
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4 replies since 14/12/2009, 13:46   80 views
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