kasietta |
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| Se Sara Anzanello vent'anni fa avesse mangiato un biscotto della fortuna nel bigliettino accartocciato avrebbe letto (forse) che " il futuro stava nelle sue mani". E infatti 7-8 anni quelle dita sono salite e scese migliaia di volte sulla tastiera bicromatica di un pianoforte. A Latisana - dove cresceva questa figlia dei baristi Nico e Walter molto più alta della media (1.92 Cm) - non c'è il Conservatorio , quindi l'Anza ( dio se odio gli articoli davanti ai nome U.u) ha dedicato alle scale 2-3 ore al ogni pomeriggio per anni. Ma un certo giorno ha deciso che quelle mani potevano essere usate anche in maniera più volenta, ma per certi versi altrettanto meliodiosa. Il rumore solo apparentemente disarmonico che crea una squadra, uno spogliatoio, attiravano Sara più della musica. A 14 anni è già un prodotto Del Piano Altezza curato da Beppe bosetti, l'anno dopo fa il suo esordio in serie A2, nella squadra della sua città, dove il tecnico Armando Martens le insegna praticamente tutto. La grande scalata ha inizio, il pianoforte è sempre più lontano, cosi come le poesie scritte fino a 17 anni (non parlavano di sport) o i ritratti in massa nella casella passatemi di Anza, come ascoltare musica, leggere libri in maniera onnivora e - quando c'è la possibilità - anche scatenarsi su qualche pista da ballo, all'Hollywood di Milano o al Pineta di Milano Marittima. Dopo il Club Italia, c'è Trecate, le vittorie a livello giovanile (dove si guadagna il soprannome di GRANDE PUFFO dopo esserti tinta i capelli di azzurro), quindi la sua "nuova casa" a Novara. Dove fa coppia fissa con il suo opposto (fisico) Paola Cardullo. Una scalata vertiginosa fatta di muri e di schiacciate che la portano ad essere partecipe alla vittoria Mondiale del 2002 e di molti altri successi con la maglia dell'Italia. Molto centrare e un pò schiacciatrice nella speranza di sfruttare quei palloni colpiti con altezze non comuni, per tornare definitivamente centrale sulla strada che porta a Pechino..  |
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