World G. Champions Cup: Italia d'oro. 3-1 al GiapponeLe azzurre vincono anche l'ultima gara del torneo giapponese e conquistano il successo... Prosegue il buon momento azzurro. Barbolini: gli anni dispari portano bene
ITALIA-GIAPPONE 3-1 (32-30 25-22 24-26 25-18)ITALIA: Lo Bianco 3, Del Core 17, Barazza 9, Ortolani 1, Piccinini 18, Gioli 17. Libero: Cardullo. Bosetti 13, Arrighetti. Non entrate: Rondon, Sirressi, Barcellini. Allenatore: Barbolini.
GIAPPONE: Takeshita 1, Inoue 5, Araki 20, Kimura 13, Yamaguchi 9, Sakashita 12. Libero: Sano. Shoji 4, Tominaga, Hamaguchi, Ishida 8. Non entrata: Kurihara. All. Manabe.
ARBITRI: Bijelic (Srb) e Zenovich (Rus)
NOTE: Spettatori: 8000. Durata set: 33, 26, 28, 25. Totale: 1h52. Italia: bs 6, a 3, mv 21, et 24. Giappone: bs 9, a 4, mv 7, et 28.
FUKUOKA (Giappone) - È l’Italia che alza la coppa. Le azzurre hanno completato l’opera, hanno battuto il Giappone al termine di quattro set giocati senza mai riprendere fiato.
Un grande successo meritato da una squadra che una volta di più ha dimostrato di aver classe e cuore, e di riuscire ad arrivare anche quando la fatica rischia di prendere il sopravvento.
Azzurre ancora sul gradino più alto del podio per la quarta volta nella stagione, dominata con un “percorso netto” dall’Italia di Massimo Barbolini prima ai Giochi del Mediterraneo, prima alle Universiadi, prima all’Europeo, prima nella Grand Champions Cup, la Coppa dei Campioni.
Le azzurre erano obbligate a vincere per mettersi la medaglia d’oro al collo, dal’altra parte della rete un Giappone che si giocava a sua volta il tutto per tutto per salire sul podio. Si è visto un match in cui la difesa l’ha fatta da padrone. Se quella nipponica è da sempre celebrata, ed oggi le ragazze di Manabe sono state semplicemente eccezionali nei salvataggi, quella dell’Italia non lo è altrettanto.
Ma oggi le ragazze di Barbolini hanno interpretato al meglio la filosofia del Ct e non hanno lasciato nulla d’intentato recuperando in difesa ciò che non sempre riuscivano a fare in attacco. Grande spettacolo, pubblico di casa esaltato, ma alla fine ha vinto l’Italia di Eleonora Lo Bianco regista per cui non si trovano più aggettivi; di Francesca Piccinini (foto fivb), per lunghi tratti vero bomber azzurro; di Simona Gioli sempre pronta a chiudere i palloni più difficili; di Jenny Barazza, una centrale davvero completa e che nel momento decisivo ha saputo giocare in palleggio con estrema precisione; di Paola Cardullo il miglior libero del mondo come la definisce il Ct azzurro; soprattutto l’Italia di Antonella Del Core, che per buona parte del torneo ha stentato (anche oggi nella prima parte del match) ma alla fine è stata semplicemente superlativa siglando sei degli ultimi 9 punti azzurri e di Lucia Bosetti, piccola grande campionessa "esplosa" qui in Giappone, che si è permessa il lusso, lei che misura soltanto 176 cm, di mettere a segno ben 7 muri punto insieme ad un mare di difese, di attacchi e di ricezioni.
Una vittoria strameritata.
La partita - Primo set palpitante ed interminabile. L’Italia non è partita bene, e il Giappone ha difeso l’impossibile, sbagliando quasi nulla in fase offensiva. Padrone di casa avanti 16-11, nel frattempo Barbolini aveva inserito Bosetti per Ortolani e proprio il giovane talento tricolore che spinge le campionesse d’Europa verso il pareggio, con tre punti quasi consecutivi.
L’Italia passa in vantaggio 18-17, ma il Giappone allunga ancora ed arriva a condurre 24-21, l’Italia annulla ben sei palle set, poi non ne sfrutta tre, ma alla fine con un muro della Gioli s’impone 32-30.
Di slancio l’Italia allunga all’inizio del secondo (5-1) ma il sestetto nipponico ha continuato a lottare, anche se il suo rendimento in difesa è calato. Le azzurre si ritrovano nel finale passando dal 19-19 al 24-20 e chiudono con Piccinini sul 25-22.
Nel terzo le azzurre hanno cercato di chiudere il match, ma i loro allunghi nel punteggio sono stati più volte annullati dal Giappone, che ha finito con l’imporsi 26-24. La partita ha rischiato di cambiare padrone, nel quarto.
Il Giappone non dava segni di cedimento, anzi si portava in vantaggio di quattro lunghezze 13-9. L’Italia trovava grandi difficoltà a salire in cattedra, ma diveniva protagonista Antonella Del Core (foto fivb) che siglava punti aripetizione, sei degli ultimi nove e l’Italia si imponeva 25-18 e potevano iniziare i festeggiamenti.
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